Usare le erbe medicinali_parte 1

Usare le erbe medicinali_parte 1

Guarda il cielo: Guarda il Sole e le Stelle. Osserva la bellezza della natura..
E adesso, rifletti. Quanto grande è il diletto che Dio da all’umanità con tutte queste cose..
La natura intera è a disposizione dell’umanità…
Dobbiamo lavorare insieme a lei. Perché senza di essa non possiamo sopravvivere.

Ildegarda di Bingen – tratto da In Principio era la gioia

Da sempre l’uomo ha utilizzato erbe e aromi con proprietà benefiche per sostenere il proprio benessere. Le varie tradizioni erboristiche hanno classificato questi rimedi naturali in piante officinali e piante aromatiche.

Nel 1980 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha formulato una definizione più dettagliata riguardo la “pianta medicinale” ovvero ogni vegetale che contiene, in uno o più dei suoi organi, sostanze che possono essere utilizzate a fini terapeutici o preventivi, o che sono i precursori di sintesi chimico-farmaceutici.

È evidente che alcuni rimedi vegetali possono essere consumati quotidianamente sotto forma di aromi sul cibo, frutta, verdura oppure succo fresco, ma altri no.

Con il termine tisana è inteso quel preparato che sfrutta l’effetto solvente dell’acqua calda o fredda. I procedimenti per la preparazione della tisana sono fondamentalmente quattro: infuso, decotto, macerato e tintura. Si deve tenere presente che le erbe aromatiche e i fiori (tranne alcune eccezioni) non vanno bolliti perché il calore distruggerebbe i principi attivi in essi contenuti. In questi casi sarà bene preferire l’infuso o la macerazione. Per parti di vegetali più dure (corteccia, bacche, semi, radici) si potrà invece scegliere la decozione oltre che il macerato.

Nel caso si desiderasse rendere le tisane più gradite al palato, si consiglia l’uso del miele (vergine integrale) il quale, ricco di principi naturali, si sposa bene con le erbe. Di seguito, in dettaglio, i metodi di preparazione per l’uso interno.

A livello domestico le piante officinali e aromatiche possono essere preparate e consumate in diverse forme. La modalità di assunzione più frequente è quella “interna” a cui si contrappone quella “esterna”.

  • Infuso, si utilizza per tutte quelle erbe ricche di principi attivi che si volatilizzano velocemente al contatto con liquidi o calore. Si versa acqua calda sulle droghe poste in un recipiente di vetro o terracotta; dopo un periodo di riposo o infusione (5-10 minuti), si mescola e si filtra. L’infuso va assunto subito dopo la preparazione, per evitare che i principi attivi si disperdano con il vapore.
  • Decotto, La droga va posta in acqua fredda in un recipiente provvisto di coperchio e portata a ebollizione, lasciando poi bollire per un tempo variabile dal 4/5 minuti (fiori, foglie, parte aeree) ai 10-20 minuti (radici, corteccia, frutti). Come l’infuso, anche il decotto va assunto appena pronto per evitare il disperdersi dei principi attivi.
  • Macerato (droga secca), Tintura (droga fresca – rapporto 1 a 10), sono preparati che richiedono un tempo maggiore dei due precedenti. La singola droga oppure la miscela di vegetali vengono messe a riposare in una miscela acqua fredda e alcol (vino, alcol, olio sempre a freddo) per un periodo che varia da un giorno a più settimane a seconda del tipo di erba e di solvente utilizzato.

Doveroso è chiarire che le cosiddette “preparazioni galeniche”, acquistabili in farmacia, richiedono per i dosaggi la consulenza di un farmacista o di un erborista esperto.

Per elaborazioni complesse si rimanda al proprio farmacista o erborista di fiducia.

Fabry

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